Dall’Etna alla Brianza, passando per Riposto… il racconto di un viaggio

A Riposto (in provincia di Catania) esiste un luogo, Vico astemio, Cucinoteca, “nato dalla grande passione di Massimiliano Vasta per l’universo enogastronomico, tramandata da nonno Web, chef americano, e papà Pietro, produttore di vini. Un interesse molto forte che ha spinto lui e la socia Cristina Leotta ad aprire la loro cucinoteca: una location accogliente e raffinata, che propone piatti legati alla tradizione siciliana e al territorio, ponendo particolare attenzione alla freschezza e alla qualità delle materie prime”.

Massimiliano e Sandro

Nel corso degli anni Massimiliano ha dato prova di grandi capacità in cucina, facendosi apprezzare dai suoi ospiti. Fra questi ovviamente non mancano quelli provenienti da altre regioni d’Italia e dall’estero, e con alcuni di loro si è creato anche un rapporto di stima e amicizia, come è accaduto con Paolo Mandelli, architetto, gastronomo e appassionato di cibo e vino che ha fatto diventare queste sue passioni un secondo lavoro, scrivendo anche per riviste francesi. Paolo a Milano fa parte di un gruppo di amici nominato “La VI Cornice” a cui appartengono numerosi professionisti appassionati di cibo, che si riuniscono periodicamente vivendo eventi legati al cibo e al vino, visite a cantine o cene a tema, durante le quali ogni tanto ospitano chef individuati da alcuni specifici componenti del gruppo. La data e i dettagli della cena sono comunicati su WhatsApp a tutto il gruppo (50-70 persone circa). 

E Massimiliano è stato invitato ad andare a Milano per preparare una cena e raccontate l’Etna da Paolo stesso, che da tempo apprezza la sua cucina. 

Ha accettato e ha deciso di coinvolgere Sandro Dibella, suo amico e proprietario di Cave Ox, a Solicchiata sull’Etna “luogo dove si parla di cibo, di vino e di vita sulla terra”.

“Per raccontare questo luogo fatto di cibo e vino abbiamo creato un menu con ingredienti del territorio etneo e di pesce. Mi sono preso la briga di procurare tutti gli ingredienti direttamente in Sicilia, dal prezzemolo all’aglio ai cavoliceddi, ai broccoletti verdi, le alici, il tonno e l’alalunga. Con il mio staff siamo partiti dall’Etna e abbiamo raccolto tutto ciò che in quel periodo ci offriva, per poi arrivare fino al mare di Riposto, dove abbiamo preso il pesce. Abbiamo scelto di fare dei piatti contaminati di mare e terra, creando una sorta di percorso enogastronomico, molto apprezzato. 

Sandro è stato molto bravo a raccontare l’Etna durante la cena attraverso i vini di tre cantine, più il vino prodotto da lui stesso ‘il rosso di Sandro’, selezionati cercando di far sposare bene la bottiglia con i piatti preparati.” 

“Ho scelto un vino della zona Nord dell’Etna, della cantina il Vino di Anna, perché si abbinava bene a un piatto di Massimiliano, un vino di Sonia Gambino, titolare dell’azienda agricola Gustinella di Maletto, e un vino dell’azienda agricola di Milo “Tre mi la” di Gloria Di Paola, in distribuzione nel catalogo di Paolo Mandelli. Ho portato questi vini perché mi hanno chiesto di voler assaggiare i vini di piccoli produttori sconosciuti dell’Etna che producono vini del tutto naturali, di cui il gruppo è appassionato, e ho scelto questi produttori perché sono piccoli e poco conosciuti. Poi ho portato il mio vino voluto fortemente da Paolo.

Tutti i partecipanti hanno apprezzati molto i vini, compreso il mio, tanto da ordinarmene diverse bottiglie.” 

Un viaggio fatto per fare conoscere la cultura enogastronomica etnea e attraverso essa far vivere forti emozioni ai partecipanti.“Abbiamo portato tutto dalla Sicilia. Io e la mia brigata abbiamo affittato un van, dove c’erano tutti gli ingredienti all’interno di contenitori refrigerati, percorrendo con esso oltre mille chilometri. Da Milano hanno molto apprezzato ciò, anche l’aver documentato il viaggio con dei video che mandavamo puntualmente. Quando siamo arrivati, la persona che ci ha ospitati ha ripreso anche il momento di scarico della merce. In seguito a questa cosa i prenotati, che inizialmente erano 50, sono diventati 72, facendosi coinvolgere da questo video racconto. Siamo stati ospitati da un noto ristoratore di Monza che oltre ai suoi ristoranti possiede il vecchio ristorante del padre che ha ristrutturato e che utilizza per gli eventi della VI Cornice. Un posto particolare con una cucina a vista molto bella, con delle attrezzature moderne ma che ricordano il passato.

Per noi è stato un grande onore cucinare in questo posto che esisteva 50 anni fa e che ha fatto la storia di Monza. Dopo due giorni di preparazione c’è stata la cena evento. Eravamo molto emozionati perché a un certo punto ci siamo resi conto che tra gli ospiti c’erano i produttori di masterchef, noti giornalisti e altri personaggi del settore. 

I piatti preparati sono stati cinque, la sfida maggiore è stata la realizzazione del dolce, perché per tradizione in queste cene, richiedono un dolce di pasta piccante e ogni chef che va a cucinare da loro deve prepararlo a modo suo. Noi abbiamo fatto un maccheroncino fresco con aglio, olio e peperoncino, abbiamo aggiunto del pomodoro secco capuliato, una mousse di ricotta infornata che abbiamo amalgamato nella pasta e poi, a cottura quasi completata, nel frattempo che spadellavamo tutti gli ingredienti, ho aggiunto una colatura di alici, ottenendo un piatto piccante, sapido ma anche dolce grazie alla ricotta infornata ed è piaciuto molto. Tutta la cena è stata un successo ce lo hanno dimostrato scrivendo numerosi messaggi. Sono rimasti entusiasti tanto da invitare di nuovo a Milano me e Sandro a marzo.

Massimiliano e Carlo Cracco

Avrebbe dovuto esserci anche Carlo Cracco, ma non è riuscito. Sapendo che stavamo arrivando dalla Sicilia, grazie alla sua amicizia con Paolo ci ha voluti il giorno prima da lui in osteria per conoscerci. Ci ha fatto trovare un grande tavolo e lui stesso è rimasto con noi tutto il tempo. È stato veramente un ottimo padrone di casa. Io gli ho portato dei prodotti dalla Sicilia e insieme abbiamo aperto lo scatolone. Poi ha regalato a tutti noi delle giacche che lui personalmente ha firmato. 

Abbiamo vissuto una bella esperienza, emozionante, positiva e costruttiva che si è conclusa con un vero e proprio percorso enogastronomico. Al ritorno, infatti, Sandro ha organizzato diverse tappe. Siamo andati in Emilia Romagna, dove abbiamo mangiato in alcune trattorie, poi in Abruzzo, nella cantina di Emidio Pepe e in quella della figlia Stefania e poi a Battipaglia dove abbiamo visitato la famosa azienda di bufala Vannulo, dove abbiamo visto il modo in cui curano gli animali, massaggiandoli e facendogli ascoltare musica classica”.

“Abbiamo vissuto cinque giorni veramente intensi, ma soprattutto costruttivi per tutto lo staff”