In greco la parola θάλασσα (thàlassa) vuol dire mare. Nella mitologia greca Θάλασσα (Thàlassa) è una “divinità marina primordiale, figlia di Etere ed Emera, che rappresenta la personificazione del Mar Mediterraneo”.
Tra gli chef e nel mondo dell’enogastronomia di Sicilia e non, Thalass è l’azienda dell’artigiano Alessandro Di Rosa di Modica, che da circa 20 anni realizza “la prima linea di piatti in vetro pensata su misura per l’alta ristorazione, accostando la trasparenza e la luce che uniscono, non solo metaforicamente, il vetro e il mare… il Mar Mediterraneo degli antichi greci amanti delle forme e del mare, considerato come spazio da scoprire”.
“Un progetto di “vetreria sartoriale”, un ensemble di linee e curve, di colori e forme, in grado di accogliere le pietanze, come barche che scivolano sulla distesa marina. Thalass è pensata per chi concepisce il cibo come una forma d’arte. E a chi considera il piatto non solo come il guscio di una portata, ma come l’abito del cibo, come uno scrigno per un percorso gastronomico tutto da svelare”…
Alessandro è un professionista serio e attento, ma soprattutto è una persona reale, che non lascia mai nulla al caso, non solo sul lavoro (non a caso i suoi clienti sono importanti chef del territorio nazionale e internazionale per cui Alessandro realizza delle linee personalizzate), ma anche nei rapporti con gli altri, per questo non è stato difficile instaurare con lui un rapporto di stima e affetto.
Qualche mese fa ho avuto il piacere di prendere parte a una cena evento che lo chef siciliano Salvatore Piccione, proprietario del ristorante T’Annamarì, di Marsaxlokk, piccolo villaggio di pescatori a sud di Malta, ha organizzato per presentare la linea di piatti Thalass che Alessandro ha realizzato per lui, interpretando la sua cucina ispirata dal Mar Mediterraneo, attraverso cui valorizza in pieno la materia prima siciliana… Perché “ogni sfumatura di un piatto Thalass interpreta una storia sempre diversa, ogni pennellata racconta la vita di chi lo ha immaginato e di chi lo ha poi concretamente realizzato”.
“I piatti Thalass sono realizzati su misura attorno al contenuto che ospiteranno, nati da un’idea scaturita grazie all’amore per il cibo che va oltre e pensati per chi concepisce il cibo come un viaggio attraverso i sensi, con il desiderio di poter dare un apporto al lavoro degli chef, dopo aver stabilito con loro un rapporto di fiducia e di conoscenza reciproca, delle esperienze e del lavoro”.
La settima scorsa i piatti di Thalass sono stati tra i protagonisti del congresso internazionale di cucina, Identità Golose, che si è svolto a Milano, il cui tema quest’anno è stato il “fattore umano”.
Alcuni dei relatori hanno scelto, infatti, di utilizzare i piatti Thalass durante le loro lezioni: il pasticcere di Noto Corrado Assenza, che già da tempo per presentare alcuni tra i suoi dolci si serve dei supporti in vetro realizzati da Alessandro Di Rosa; anche Andrea Tortora, pasticcere del St. Hubertus a San Cassiano Badia, in provincia di Bolzano, al fianco di Norbert Niederkofler appena insignito della terza stella Michelin, ha fatto la stessa scelta, così come Andrea e Giacomo Besuschio, della storica pasticceria di Abbiategrasso, che hanno portato i piatti Thalass sul palco di “Dossier Dessert”.
Ancora una volta Alessandro Di Rosa ha visto premiato l’impegno e la dedizione che ogni giorno mette nello svolgere il suo lavoro ed è bello, anche per chi è suo amico, come me, condividere con lui questi importanti traguardi!
E a proposito di traguardi, da poche settimane ha trasferito il laboratorio dove prendono vita le sue creazioni in Viale Medaglie d’oro 75, sempre a Modica. Io non ci sono ancora andata, ma lo farò presto e vi racconterò come è!