La Masseria Carminello è un incantevole agriturismo che si trova sulla collina del Carminello, a Valverde, a dieci chilometri da Catania, immerso in un’oasi di natura, protetta tra verdi colline e piante secolari…
I suoi gestori, Giovanni Samperi e Antonio Rosano, i proprietari di Bedduviddi Bottega Siciliana, venerdì scorso hanno organizzato la terza edizione di “A Tavula Cunzata”. E come vi avevo anticipato ho preso parte all’evento…
Naturalmente sono andata con i miei soliti compagni di viaggio e di abbuffate… Angelo e Melania Manna e la loro mamma Maria, in rappresentanza dei loro legumi, che assieme all’arancino di ricotta fresca e piacentinu ennese D.O.P. di Rosario Umbriaco, hanno rappresentato la provincia di Enna.
Appena arrivati, dopo essere stati accolti dai simpatici padroni di casa sono andata, come di consueto, a vedere la cucina del locale, dove ho trovato Rosario Umbriaco che “familiarizzava” con lo chef Fabio Leocata e con la friggitrice!
Dopo aver salutato un po’ di ospiti ci siamo accomodati nelle nostre “tavule cunzate”…
“A tavula cunzata” è un percorso “enogastronomico alla riscoperta dei prodotti e sapori tipici della nostra terra, tra legumi, piatti tipici e vini di Sicilia” che Giovanni e Antonio hanno voluto inserire come “appuntamento fisso nel loro locale proprio per valorizzare e non far perdere la tradizione enogastronomica siciliana”, come lo stesso Giovanni mi ha raccontato qualche giorno fa, mentre si trovava a Leonforte.
E ci sono riusciti… è stato un omaggio alla nostra terra e ai nostri palati:
zuppe di lenticchie nere di Leonforte e cicerchia ennese con lardo e pancetta, sfizio ragusano, filetti di alaci alla siciliana, caponatina, caciocavallo Ibleo servito al tagliere con abbinamenti di miele e marmellate Bedduviddi, insalata di arance siciliane e aringhe affumicate, mortadella d’asina di Chiaramonte Gulfi, bruschetta Bedduviddi con capuliato di peperoncini piccanti, melanzane, funghi, pomodori secchi e olive, gli antipasti;
lasagne con fava larga di Leonforte e finocchietto selvatico”
e timballo del Monsù, i primi;
falsomagro e arancino” di ricotta fresca e piacentinu ennese D.O.P., i secondi;
cannolo di ricotta, olivette di Sant’Agata e torrone, i dolci; accompagnati da amari, passiti, rosoli e caffè e naturalmente vini scelti tra una selezione di eccellenti etichette siciliane… Come sono sopravvissuta a tutto ciò? Me lo chiedo anch’io!
Ad allietare la serata il cantastorie Luigi Di Pino che ha eseguito diversi “cunti” della tradizione siciliana, e suonatori di fisarmonica, tamburello e flauto, in abiti folkloristici siciliani.
Oltre alla gran quantità di cibo e alla musica ho avuto modo di apprezzare la professionalità e la simpatia dello staff, che per tutta la sera, aiutato dai padroni di casa, ha fatto si che gli ospiti si sentissero completamente a loro agio.
Buon cibo, musica e amici, vecchi e nuovi, cosa voglio di più dalla vita? Tanto altro!
Ad esempio in quella occasione avrei voluto portare a casa del miele, che preventivamente avevo prenotato a Giovanni Samperi, ma che lui ha dimenticato… con la speranza che possa arrivarmi presto, ho pensato bene di prenderne in prestito un po’… dalla “tavula cunzata” dove ero seduta e dove ho trascorso una gradevole serata!