Più di 5.000 presenze, più di 2.000 piatti serviti, circa 150 chili di pasta, 15 ristoratori che hanno partecipato con le loro proposte al pubblico, 6 cooking demo, 3 tavole rotonde, 3 spettacoli, 2 laboratori per bambini, 2 momenti di formazione extra moenia e ancora tanta birra e vino. Questi i numeri del Macaria, festival della pasta che ha chiuso la sua quarta edizione domenica 1 ottobre a Palazzo d’Aumale dopo tre giorni di manifestazione che hanno visto la partecipazione di un pubblico variegato, locale e straniero, giovanissimo e meno giovane.
“Siamo davvero molto soddisfatti dei risultati ottenuti quest’anno – dichiara Giuseppe Biundo, titolare del birrificio Bruno Ribadi, promotore e sponsor dell’evento – Crediamo molto nel valore di Macaria quale motore di traino per tutto il territorio e supporto importante del prolungamento della stagione turistica per Terrasini. Ci crediamo così tanto che, perfino durante il periodo in cui eravamo fortemente limitati dalle misure anti covid, abbiamo proposto al pubblico il progetto, sebbene nel massimo rispetto delle regole. Per questo consideriamo questa quarta edizione come se fosse la prima, perché effettivamente è la prima del periodo post covid. Finalmente abbiamo potuto esprimere le potenzialità della manifestazione in tutta libertà, consci che tante ancora debbano essere espresse nei prossimi anni, con l’augurio che l’evento diventi un punto di riferimento in Sicilia, e non solo per la pasta, questo meraviglioso prodotto che ci rappresenta in tutto il mondo, questo alimento sano e fondamentale per la dieta mediterranea”.
Si chiude così Macaria, con la terza giornata che ha visto il maggior numero di presenze. Una giornata cominciata con il corso di Carlo Nesler, il re delle fermentazioni in Italia, che ha fatto formazione per otto ore a 15 chef selezionati. Nesler che abbiamo ritrovato sul palco alle 18, insieme a Giuseppe Cuffari, UOC Reporting Ambientale, salute & ambiente dell’ARPA Sicilia, Pietro Vitale, funzionario tecnico biologo UOC area mare dell’ARPA Sicilia, gli chef Accursio Craparo del ristorante una stella Michelin Accursio di Modica (RG) e Francesca Barone chef e titolare del ristorante Fattoria delle torri sempre a Modica. A seguire le due cooking demo che hanno visto sul palco lo stesso Craparo e l’oriundo terrasinese Dionisio Randazzo, chef del ristorante Nunziatina di Taormina, in provincia di Messina. Nel frattempo i partecipanti hanno potuto degustare i primi di pasta proposti negli stand dai ristoratori presenti e provenienti da tutta Italia. E ancora cannoli, granite, birra e vino.
L’ultima giornata si è conclusa con lo spettacolo musicale dei Jumpin Up, un brioso concerto swing che ha riscosso grande apprezzamento da parte del pubblico.
“Il successo riscosso da questa edizione – prosegue Biundo – ci spinge ad impegnarci ancora di più per rendere la prossima edizione sempre più appetibile per il pubblico. Per questo, dopo il meritato riposo, ci rimetteremo al lavoro entro la fine dell’anno per assicurare un programma ancora più entusiasmante e coinvolgente, sempre con un occhio alle problematiche sociali e alla promozione di inclusività e integrazione, come già testimoniato da tutte le iniziative che abbiamo quest’anno proposto nella seconda giornata, dalla formazione dei ragazzi con disabilità intellettiva relazionale al racconto dei progetti sviluppati dai ristoratori in tal senso, dalle cooking demo di realtà ristorative che fanno dell’integrazione e l’accoglienza uno dei motivi del proprio successo allo spettacolo di voguing che ha trasportato Terrasini alla ribalta donandole un’aura di internazionalità, oltre a renderla sostenitrice attiva dell’inclusività sociale e di genere e, di conseguenza, dei diritti umani”.
“Oggi come non mai – commenta il sindaco di Terrasini, Giosuè Maniaci – Macaria si conferma una grande manifestazione che esalta e promuove le eccellenze enogastronomiche del territorio. Come amministrazione, quindi, non possiamo che supportate iniziative come questa mettendo a disposizione i nostri spazi. Nel caso specifico, Macaria ha avuto anche il pregio di coniugare momenti ludici, la maggior parte dei quali legati al buon cibo grazie a un substrato fatto da prodotti di grande qualità e dai migliori nomi della ristorazione siciliana, a momenti più impegnati. Non ultimo, da quest’anno l’evento ha avvicinato anche i più piccoli, che sono il futuro di questa terra, attraverso laboratori sensoriali e didattici che si sono dimostrati un momento importante di educazione alimentare. Insomma, un’esperienza totalmente positiva da promuovere e da ripetere annualmente”.