Il Punto dell’Oste… 35×10

Sapete cos’è 35×10? Si tratta della paga media che un cameriere percepiva per una prestazione di circa 10 ore al giorno nel catanese e non solo fino a quando il reddito di cittadinanza non ha fatto irruzione nella scena politica e sociale del nostro Paese.

Purtroppo la gestione di questa misura, che altrove funziona regolarmente da tempo, è stata pessima per non dire disonesta e non ha portato i risultati dovuti. Ricordiamo che doveva essere una misura temporanea in vista di un lavoro e non un vitalizio.

Immagine di repertorio

Così è diventato il capro espiatorio di uno dei tanti problemi di questo Paese: La mancanza di manodopera. I ristoratori non hanno perso una sola occasione per lamentare le difficoltà causate dall’assenza di personale dovuta secondo loro da un lato al reddito di cittadinanza e dall’altro lato dalla perdita della voglia improvvisa di lavorare da parte di tutti.  

Ammettendo che siamo dentro un cambiamento culturale in corso, con i giovani che non vanno più a lavorare d’estate quando non vanno a scuola, con nuove prospettive, sogni e ambizioni diverse rispetto a quelle di dieci anni fa, la domanda resta la stessa:

Ma siamo davvero sicuri che la mancanza di personale dipenda da tutto questo?

Sembrerebbe di sì, a meno che, per gioco, anche se la questione è molto seria, non inseriamo la parola competenza. Si perché il vero buco, quello che sta pesando davvero, è la mancanza di personale specializzato, formato, con delle competenze. La carne da macello da buttare in mezzo ad un servizio senza un minimo di formazione non mancherà mai. Sono i professionisti che stanno scomparendo e con loro la parte sana della ristorazione.

Qualcuno potrebbe pensare di formare i neo assunti piuttosto di spendere energie in personale competente. E chi le forma queste persone? Nessuno perché chi era in grado di farlo magari lo hai perso per non fargli un contratto regolare oppure perché lo hai spremuto come un limone con dei turni spezzati che equivalgono ad una prigione medievale.

Alla luce dei fatti, sono i professionisti che stanno scomparendo e con loro la parte sana della ristorazione.