L’Etna, si sa, tra i suoi aspetti positivi, oltre a offrirci spettacolari eruzioni accompagnate, ahinoi, da abbondante cenere, da diversi anni ormai è in cima alla classifica delle mete vitivinicole più interessanti d’Europa.
Svariati sono i vitigni che si coltivano nel vulcano, tra gli autoctoni a bacca rossa emergono il Nerello Mascalese e il Nerello Cappuccio che contribuisce col Mascalese, per circa il 20% alla produzione dell’Etna rosso. Alcuni produttori etnei hanno deciso di vinificarlo in purezza.
Tra questi la famiglia Benanti che da più di 20 anni lo fa affinché questo raro vitigno autoctono etneo conquisti e mantenga un posto nel cuore di chi ama il vulcano. “Consideriamo il Nerello Cappuccio uno splendido esempio di varietà territoriale, tale è la sua capacità di manifestare una marcata identità etnea e mantenerla intatta negli anni”.
E proprio per questo la storica cantina ha deciso di celebrare questo vitigno con un evento raro a esso dedicato domenica 11 luglio attraverso una storica degustazione verticale di 7 annate della loro etichetta (2018-2014-2013-2012-2006-2004-2003).
“Mi preme dire che abbiamo scelto il Nerello Cappuccio, racconta Salvino Benanti, che assieme al fratello Antonio oggi gestisce l’Azienda di famiglia, perché lo consideriamo un vero e proprio Piccolo Principe della viticultura etnea. Un’eccellente varietà autoctona che, a causa della subordinazione gerarchica al più noto Nerello Mascalese decisa dal disciplinare Etna DOC, non gode della stessa attenzione del più noto “cugino”. Vogliamo quindi dimostrare che il Nerello Cappuccio è un vitigno altrettanto nobile e capace di mostrare una positiva evoluzione nei decenni. Abbiamo quindi scelto tre annate risalenti agli anni 2000, tre ai primi anni 2010 e, infine, l’annata corrente di questo vino, la 2018”.
Le etichette di Cappuccio saranno accompagnate da un ottavo vino,un elegante “intruso” dal prestigio internazionale. “Sarà un vino straniero che, a nostro avviso, può avvicinarsi al Nerello Cappuccio come profilo. Versatile, elegante, dalla eccellente beva. Verrà da un Paese geograficamente vicino all’Italia, da una DOC di lunga tradizione”, ci svela Salvino.
La degustazione, che per ragioni di aderenza alle norme anti-Covid sarà limitata ad un numero di 30 partecipanti, sarà preceduta da una Master Class curata da Benanti che ben presenterà il vitigno e la sua storia agli appassionati presenti.
Dopo la verticale sarà servita una cena vegetariana a cura di Mattia Romano, giovane chef etneo formatosi nelle migliori cucine “green” londinesi e creatore, con la compagna Chiara Di Fazio e Francesco Caltabiano, di Plante Home Restaurant. “Abbiamo scelto una cena vegetariana perché vogliamo proporre qualcosa di nuovo e di sano, regalando il palcoscenico a tre giovani professionisti della cucina che, girate alcune fra le migliori cucine del mondo, sono tornati in Sicilia portando grandi conoscenze, con l’obiettivo di dimostrare che la cucina vegetariana, oltre che abbinarsi bene col Nerello Cappuccio, può anche essere molto elegante e saporita”.
È la prima volta che la Cantina organizza direttamente un evento aperto al pubblico, il motivo è legato anche al desiderio di un ritorno alla normalità: “Abbiamo voglia di aprire la Tenuta di Monte Serra al pubblico, continua Salvino, per celebrare l’ingresso in una fase più serena della vita recente di tutti noi. E per farlo abbiamo scelto un formato che pensiamo possa diventare vincente: una degustazione tecnica riservata agli esperti del vino, seguita da una cena conviviale aperta a tutti, che si svolgerà all’aperto e sarà organizzata in maniera diffusa, con tanti punti di servizio e di appoggio, sfruttando gli spazi della Tenuta e garantendo ai nostri ospiti sicurezza e rispetto delle regole relative al distanziamento”.
Abbiamo chiesto a Salvino se ci sono in programma altri eventi: “Nella nostra mente si, ma non sono ancora in calendario. Di sicuro cercheremo di replicare l’abbinamento fra fase didattica e fase conviviale, che pensiamo possa essere apprezzato”.
Gli appassionati del mondo del vino in generale e in particolare di quello dell’Etna sanno che, come si legge sul sito ufficiale dell’Azienda https://www.benanti.it “la famiglia Benanti ha vissuto da protagonista ogni periodo storico della viticultura etnea, contribuendo in prima persona alla sua evoluzione. Alla fine dell’Ottocento Giuseppe Benanti avvia la produzione viticola. Da allora, di generazione in generazione, questa famiglia innamorata del “fare vino sul vulcano” ha saputo convertire una semplice passione in una maestria: saper esaltare le peculiarità dei vitigni autoctoni in un territorio indomito ed eterogeneo. La ricerca e la creazione di vini autentici, capaci di celebrare il terroir etneo nelle sue varie espressioni, diventano un tratto distintivo della produzione. L’Azienda, oggi gestita da Antonio e Salvino Benanti, porta avanti “una visione innovativa proiettata alla produzione vitivinicola di eccellenza”.
Dopo mesi di chiusura forzata finalmente una serata da trascorrere insieme in tutta sicurezza, partecipando a una storica verticale che ci porterà indietro fino al lontano 2003, per poi godere della Cena di Alta Cucina Vegetariana.
Gli ospiti potranno partecipare ad entrambe o solo ad una delle due. I partecipanti alla verticale avranno l’opportunità di partecipare alla cena ad un prezzo ridotto.
Nel dettaglio il programma dell’evento:
Ore 18:30 Degustazione Verticale di Nerello Cappuccio, Sala Pop
Ore 20:30 Cena di Alta Cuicna Vegetariana a cura di PLANTE
Info 328 3227628 https://www.benanti.it/prodotto/nerello-cappuccio/