Oggi, il cuore dell’Europa ha ospitato la presentazione ufficiale del 56° Salone Internazionale dei Vini e dei Distillati, noto come Vinitaly. Per la prima volta, questa fiera di prestigio è stata introdotta al Parlamento Europeo, un luogo simbolico per un settore vitivinicolo che rappresenta un pilastro culturale ed economico per l’Italia e l’Europa.
Vinitaly, che si svolgerà a Verona dal 14 al 17 aprile, si prepara a superare se stessa con numeri e ambizioni da record. Con una selezione di 1.200 top-buyer provenienti da 65 Paesi, l’evento punta non solo sulla quantità, ma soprattutto sulla qualità, per rafforzare ulteriormente il ruolo dell’Italia nel panorama enologico globale.
Il vino italiano: ambasciatore di cultura al Parlamento Europeo

«Il Parlamento Europeo è il cuore pulsante della politica comunitaria, e siamo orgogliosi di presentare qui Vinitaly – ha dichiarato Federico Bricolo, presidente di Veronafiere –. Questo salone rappresenta il nostro marchio di promozione globale per il vino italiano, un settore che non è solo business, ma anche cultura, identità e tradizione».
Grazie a un’intensa attività di promozione internazionale, Vinitaly ha attratto delegazioni strategiche provenienti da Stati Uniti, Canada, Cina e Regno Unito, che insieme rappresentano il 23% degli arrivi previsti. Questi mercati, cruciali per l’export enologico italiano, saranno al centro di incontri mirati e degustazioni esclusive, pensate per creare connessioni durature tra produttori e buyer.
Numeri da record per una manifestazione globale
Con oltre 100.000 metri quadrati di superficie espositiva e quasi 4.300 aziende partecipanti, Vinitaly 2024 si conferma come il punto di riferimento per il mondo del vino e dei distillati. I 17 padiglioni della fiera ospiteranno produttori provenienti da 30 Paesi, offrendo una panoramica completa delle eccellenze enologiche e delle innovazioni tecnologiche del settore.
In contemporanea, si svolgeranno altre manifestazioni di rilievo, come Sol (dedicato all’olio d’oliva), Xcellent Beers (incentrato sulla birra artigianale) ed Enolitech (tecnologie per la produzione di vino, olio e birra). Questa sinergia di eventi arricchisce ulteriormente l’offerta di Vinitaly, rendendola un’occasione imperdibile per professionisti e appassionati.
La sfida del mercato globale e il ruolo di Vinitaly

Maurizio Danese, amministratore delegato di Veronafiere, ha sottolineato l’importanza strategica di questa edizione: «In un contesto economico complesso, è fondamentale fornire risposte concrete agli investitori. Il vino italiano è un patrimonio economico e culturale di valore inestimabile, e Vinitaly si impegna a promuoverlo con consapevolezza e visione».
Un momento cruciale della fiera sarà la celebrazione della prima Giornata Nazionale del Made in Italy, il 15 aprile, durante la quale verrà presentato uno studio sull’impatto socio-economico di un’ipotetica scomparsa del vino italiano. Questa ricerca, intitolata Se tu togli il vino all’Italia, un tuffo nel bicchiere mezzo vuoto, offrirà uno spunto di riflessione profondo sul valore del settore vitivinicolo per l’identità del Paese.
Un evento internazionale con un’anima italiana
Vinitaly non è solo una vetrina per il vino italiano, ma un vero e proprio hub globale che attira operatori da ogni angolo del mondo. La presenza di buyer da Nord America, Asia, Oceania, Europa dell’Est e persino Africa dimostra l’attrattività internazionale dell’evento. Con un focus sull