In Italia, nella seconda metà dell’Ottocento, in piena età “umbertina”, nacque il “margheritismo”, ispirato alla prima Regina d’Italia Margherita di Savoia consorte di Re Umberto I.
In quel periodo storico, fu considerata “la donna giusta al momento giusto”, una vera e propria “influencer” dei suoi tempi, amante dell’arte, della letteratura, della musica, della storia e della politica, parlava correttamente quattro lingue, e con il suo carisma riuscì persino a conquistare anche i repubblicani più avversi, che al suo cospetto si toglievano il cappello e si chinavano per il baciamano.
Bella, intelligente, maestosa nel portamento, dal fascino indiscusso, esperta in diplomazia, la Regina Margherita con la sua presenza incantava tutti, a suo agio tra ricevimenti, eventi mondani e cerimonie religiose, infaticabile nelle opere di beneficenza, non mancava mai alle inaugurazioni di orfanotrofi, asili nido, ospedali, scuole, cinema, teatri e opere pubbliche, che molto spesso erano dedicate proprio a lei.
Si pensi alle migliaia di bambine battezzate con il nome Margherita, al lago in Etiopia scoperto dall’esploratore Vittorio Bottego, al comune Margherita di Savoia in Puglia, ai giardini botanici, al modello di macchina per cucire, alle odi del poeta Giosuè Carducci, ai caffè concerto, ai ristoranti, a un battello e persino a un cannone.
Nel 1889 a Napoli durante una visita ufficiale dei Sovrani, la Regina assaggiò un cosciotto di pollo portandolo alla bocca dopo averlo afferrato direttamente con le mani, e fu così che nacque la filastrocca: «La Regina Margherita mangia il pollo con le dita e noi che siamo cortigiani lo mangiamo con le mani».
Icona di stile e moda, venne immortalata da i più grandi artisti d’Europa e anche fotografata, amante dei gioielli e dei brillanti, era conosciuta per le sue rare perle, e fu proprio in quegli anni che nacque la rivista settimanale “Margherita”, la più seguita dalla società elegante, con argomenti di letteratura, costume, galateo, ricette e moda, con rubriche per consigli utili, che riprodusse e descrisse tutte le sue “toelette”, una sorta di bibbia della nuova classe borghese.
Durante i suoi viaggi nelle provincie italiane era ammirata e applaudita dalla gente, che al grido di: “viva viva il plebiscito, Margherita e suo marito” veniva accolta insieme al Re con grande giubilo.
Grande appassionata di autovetture, fu la prima automobilista d’Italia, nei suoi garage erano presenti le più belle auto dell’epoca, le riviste di automobilismo non facevano altro che mettere in risalto la splendida collezione privata della Regina, che dopo la sua morte per suo espresso volere furono vendute e il ricavato dato in beneficenza.
Al Palazzo del Quirinale, gli invitati rimanevano incantati davanti suoi sontuosi buffet, dai sofisticati menù e dalla tavola reale imbandita per i grandi eventi, considerata a quel tempo la più elegante d’Europa. La cucina era la sua arma vincente, che si tradusse ben presto in una marea di ricette e specialità italiane che portano tutt’oggi il suo nome, come ad esempio: la caponata siciliana della Regina Margherita arricchita con gamberoni e aragoste di Lampedusa, i famosi pasticcini Margheritine di Stresa, il cocktail Margherita, il Panforte Margherita di Siena, la pasta Margherita o Reginette, la torta Regina Margherita, la s’aranzada Regina Margherita, dolce tipico sardo fatto con scorza d’arancia, miele e mandorle, la torta con crema limone Regina Margherita, la famosa pizza Regina Margherita, i ravioli Margherita, i biscotti Margherita, il torrone Margherita originario della Calabria fatto con mandorle, pistacchi e miele, il risotto Regina Margherita specialità di Parma, la zuppa di verdure con pasta Margherite, il formaggio piacentino ennese Margherita allo zafferano.
E ancora la pizza fritta napoletana Regina Margherita, le scaloppine alla Regina Margherita fatte con pomodoro, mozzarella e basilico, la patata Margherita coltivata in Puglia e venduta esclusivamente nei mercati inglesi ed anche presente nelle cucine di Buckingham Palace, gli gnocchi Regina Margherita, le omelette Regina Margherita, il pane Margherita formato da panini di farine diverse, il cordiale della Regina Margherita usato dai soldati nelle trincee in tempo di guerra, e persino la classica mortadella Regina Margherita, famoso insaccato realizzato con carne e grasso di maiale, aromatizzato con spezie, pepe nero e pistacchio, usata principalmente per farcire la famosa “Mafalda” il tipico pane siciliano con i semi di sesamo sopra, dedicato dai palermitani alla Principessa Mafalda di Savoia «a mafadda cà Regina muttadella, costa picca je sapi bella» (la Mafalda con la mortadella della regina costa poco ed è buona n.d.r.).
La fama della Regina Margherita travalica i confini nazionali e diventa un’icona gastronomica, la sua regalità piaceva tanto agli italiani, che ancora oggi da lustro alle memorie del passato e all’Italia.