Il bello del mondo dell’enogastronomia è che vengono organizzati un po’ ovunque eventi, fiere e manifestazioni dedicati ad esso.
Uno di questi è il Taste Firenze, uno dei saloni più importanti d’Italia, allestito negli spazi della Stazione Leopolda, dedicato alle eccellenze del gusto e del food lifestyle, che proprio quest’anno ha compiuto dieci anni… e io, sempre fedele al mio animo zingaro, ci sono stata… era la mia prima volta!
Il viaggio di andata è stato quasi un’Odissea… ho sempre considerato Ulisse (per chi non lo conoscesse, il protagonista dell’Odissea (nella versione greca si chiama Odisseo)) il personaggio più intelligente, più bello, più complesso, più complicato, di tutta la letteratura, però non ho mai detto di voler rivivere le sue avventure…
Un viaggio lungo sette ore, iniziato a Leonforte alle 11,30 circa e che si è concluso a Firenze alle 18,30! La causa: non esiste un diretto Catania-Firenze, pertanto bisogna fare scalo a Roma, durante il quale, per più di un’ora, l’aereo, con i passeggeri a bordo, che nel passare da un aereo all’altro hanno corso (c’ero anch’io) la mezza maratona di Fiumicino, ha aspettato che il vento si fermasse per prendere… il volo!
Sono arrivata, stanca ma felice per aver toccato terra, quasi all’ora di chiusura del primo giorno di fiera, ma ero lì!.
Ero lì in veste ufficiale, per occuparmi di comunicazione per l’Azienda agricola Samperi di Leonforte, di Giovanni Trovati, che produce Pesca nel Sacchetto, trasformata in sciroppate, confetture extra e nettari.
La Pesca nel Sacchetto è una particolare percoca (una varietà di pesca) tardiva gialla a polpa dura, caratteristica della zona di Leonforte e di alcuni paesi limitrofi, che matura da settembre ad ottobre. È una pesca molto conosciuta per la particolare pratica dell’insacchettamento e per la tardività. Ha ricevuto negli anni diversi riconoscimenti, come il presidio Slow Food e l’IGP.
Samperi è un’azienda virtuosa, infatti, lavora la pesca dall’albero fino al confezionamento e alla trasformazione completamente nelle sue strutture aziendali, dove è presente un laboratorio utilizzato nel completo rispetto della tradizione e dell’ambiente e nella sicurezza del consumatore.
Era già tardi, ma sono riuscita a fare comunque un piccolo giro di perlustrazione e proprio davanti lo spazio espositivo di Samperi ho trovato Simone Sabaini, un giovane veneto trasferito a Modica, dove produce un cioccolato biologico lavorato a freddo molto diverso da quello modicano tradizionale, utilizzando solo la migliore selezione di fave di cacao bio, presidio Slow Food, provenienti da produttori del commercio equo e solidale, torrone e caramelle, la sua azienda si chiama Sabadì.
Pensavo che sarei andata a dormire presto e, con in mente solo quello, sono passata a salutare Simone Sabaini, che invece mi ha invitata a partecipare a un Apericena collegato agli eventi del ToFlorencetolive al Plaza Hotel Lucchesi, dove c’erano in degustazione i suoi prodotti, la pasta il riso e il vino di altre aziende… naturalmente ci sono andata e ho fatto bene!
Oltre ad ammirare uno splendido panorama ho conosciuto persone “famose” del settore, come il poliedrico Carlo Vischi e la giornalista Simona Guarnieri, con cui mi sono confrontata e da cui ho appreso molto!
Il secondo giorno sono andata quasi all’apertura in modo da poter avere più tempo per vedere più cose… nella postazione dell’azienda Samperi, questa volta, ho trovato mr. Pistacchio di Bronte, Nino Marino di Vincente Delicacies, che conoscevo solo telefonicamente perché lo avevo contattato per invitare la sua azienda ad alcuni eventi a cui, per un motivo o per un altro non aveva mai partecipato (prima o poi scoprirò il perché!).
Essendo una grande appassionata di pistacchio ho accettato il suo invito ad andare nella sua postazione dove ho conosciuto la poliglotta Claudia Raffaele, che si occupa di estero per l’azienda.
Dopo aver assaggiato il primo dolce si sarà attivata l’encefalina, una sostanza chimica ‘oppiacea’, prodotta naturalmente nel cervello, che, secondo recenti studi, attiva un meccanismo che genera la forte motivazione a consumare cibi piacevoli, perché i miei giri di perlustrazione finivano sempre lì… rischio il diabete!
La “causa” è che questi piccoli capolavori di pasticceria, a base di pistacchio verde Dop sono lavorati a mano e senza additivi artificiali, in un laboratorio artigianale, dove si producono pure panettoni artigianali, paste di mandorla, torroncini e crema al pistacchio…
Durante la mattinata si è svolto il premio “Tavoletta d’oro 2015” organizzato dalla Compagnia del Cioccolato e Simone Sabaini è stato premiato come miglior produttore di cioccolato modicano, con “Gli zuccheri”, ex aequo con il cioccolato al profumo di gelsomino dell’Antica Dolceria Bonajuto.
Ho trascorso tutto il giorno alla scoperta dei tanti modi in cui oggi “si esprime e si sperimenta il gusto”.
A fine giornata, dato che “Sicilia chiama Sicilia”, Samperi e Vincente hanno unito le forze per recuperare un taxi e tutti assieme siamo andati a cena in un tipico locale fiorentino, dove abbiamo consumato cibi e vini del luogo…
L’ultimo giorno è passato molto velocemente, anche perché si è concluso nel pomeriggio, ma ho continuato lo stesso i miei giri.
Naturalmente in meno di due giorni non ho potuto visitare tutte le 320 aziende presenti, provenienti da tutta l’Italia, selezionate tra le migliori produzioni di nicchia, ma ho comunque avuto modo di vederne tante e soprattutto di provare alcuni prodotti. C’era di tutto, i salumi, la piadina, lo yogurt, i formaggi, i dolci, tanti, la cioccolata, i té, le tisane, gli infusi, il caviale, il pane, i cereali, le birre artigianali, i distillati, l’olio, l’aceto, il vino, il pesce, la carne, la frutta, le confetture, le marmellate…
Un vero e proprio viaggio, lungo tutto lo stivale e oltre, per scoprire, attraverso i cinque sensi, le diverse interpretazioni del gusto, dolci e salate…
Fra le tante cose, quello che mi ha piacevolmente colpito è stato notare che la maggior parte delle aziende presta molta cura alla qualità dei propri prodotti, unendo insieme tradizione e innovazione, in modo da garantire la genuinità di un tempo interpretata con nuove tecniche di produzione.
A rappresentare la nostra Sicilia, oltre a quelle già citate, altre otto aziende, in realtà poche, tenendo conto di tutto ciò che offre la nostra terra…
L’azienda Reale Stagionato in Grotta di Ragusa, produttrice di prodotti lattiero caseari, che utilizza l’antico metodo di stagionare in grotta con pareti di roccia e tufo per far rivivere i sapori di un tempo.
La Nicchia Pantelleria, azienda artigianale nata più di 60 anni fa per valorizzare le materie prime pantesi selezionate nel campo e lavorate nel modo più semplice e naturale possibile: capperi di Pantelleria IGP, origano, pomodori, uva Zibibbo.
Biosolnatura di Carlentini, nata da un laboratorio artigianale di produzione e trasformazione ortofrutticola, con l’obiettivo di cercare di sintetizzare profumi, aromi e gusti della Sicilia, attraverso la produzione artigianale e biologica di marmellate e confetture come avveniva in passato.
Villa Reale Campo d’Oro Licata di Sciacca, che realizza le sue specialità utilizzando esclusivamente materie prime provenienti da Presidi Slow Food siciliani, come la Cipolla in agrodolce di Giarratana, il paté di peperoni e mandorle con le Mandorle di Noto e tanti altri ancora…
Naturaintasca.it, l’azienda di Palermo che ha creato un portale per valorizzare diversi produttori siciliani, di caffè, dolci, confetture, marmellate, mieli, paste e cereali, ecc.
A’Ricchigia, azienda di Bronte, produttrice di dolci e dolciumi, marmellate e conserve artigianali, utilizzando prodotti di alta qualità, alcuni di produzione propria, come il pistacchio di Bronte e le mandorle siciliane.
Oro di Pantelleria, dal 2004 si dedica artigianalmente alla lavorazione e conservazione a mano del cappero di Pantelleria e dell’uva zibibbo, realizzando paté, pesti, salse e confetture.
L’azienda Scyavuru di Ribera produce marmellate e conserve con i frutti coltivati nei propri terreni, seguendo le antiche ricette della nonna, ponendo attenzione alle esigenze dei consumatori moderni.
Quindi poche aziende (che a causa del poco tempo a disposizione non ho avuto modo e tempo di conoscere meglio, ma che sicuramente andrò a trovare durante i miei zannii), ma che hanno fatto sì che la Sicilia, ancora una volta si distinguesse per le sue eccellenze e per la passione dei produttori che si impegnano a lavorarle e a diffonderle, che hanno reso un vero e proprio omaggio alla Sicilia, per esaltarne i profumi, gli aromi e la sua autenticità.
Grande assente l’Azienda del mio amico Angelo Manna!
Per fortuna il viaggio di ritorno non è stato traumatico come quello di andata… anzi ho fatto una fermata a Roma, non a causa del vento, ma perché sono andata a trovare alcuni amici!
Da questa fiera-evento, nata dalla collaborazione di Pitti Immagine col gastronauta Davide Paolini, che celebra la cultura del cibo di qualità, ho capito e imparato molto…
Ho imparato ad apprezzare ancora una volta la varietà che rappresenta il mondo dell’enogastronomia, dove non esistono confini e i gusti sono contaminati tra loro dando vita a esperienze sensoriali uniche.
Ho capito che amo sempre di più questo lavoro, che mi porta non solo a viaggiare fisicamente in posti incantevoli offrendomi la possibilità di conoscere sempre nuove persone, ma anche nei sensi e nelle idee per comprendere totalmente le nuove tendenze del gusto…