Le aziende vitivinicole siciliane stanno ridefinendo la loro identità, fondendo tradizione e innovazione per affrontare le sfide del mercato globale. Questa è la fotografia scattata dal report 2024 “Cultivating the Future: la Sicilia del vino si racconta”, realizzato dal Dipartimento di Economia dell’Università degli Studi di Messina per conto di Assovini Sicilia. Presentato a Palermo presso Villa Niscemi, il report celebra i 25 anni dell’associazione, tracciando un bilancio della sua evoluzione e delineando le strategie future.
Secondo Mariangela Cambria, presidente di Assovini Sicilia, il traguardo raggiunto testimonia un cambiamento epocale: “Dopo 25 anni, Assovini ha vinto la sua sfida: la Sicilia del vino è una Sicilia contemporanea, dinamica, moderna, capace di raccontare e raccontarsi attraverso il vino come parte di uno straordinario mosaico di territori”.
Innovazione e sostenibilità
Il report evidenzia il forte impegno delle aziende siciliane verso la sostenibilità ambientale e sociale. Il 65% delle imprese ha investito in fonti energetiche rinnovabili, mentre il 76% ha ottenuto certificazioni biologiche. La Fondazione SOStain Sicilia, promossa da Assovini e dal Consorzio di Tutela Vini Doc Sicilia, si conferma il cuore pulsante di questa transizione green, offrendo un modello di sostenibilità per l’intero settore.
Le aziende si distinguono anche per il loro orientamento innovativo: il 22% partecipa a progetti di sperimentazione nei vigneti e il 20% collabora con enti di ricerca. Progetti come “Bi.Vi.Si.” e “Vista Lucido” mirano a valorizzare la biodiversità viticola e a garantire una produzione resiliente e di alta qualità.
Un patrimonio di biodiversità e tradizione
La Sicilia, con oltre 70 varietà autoctone, si conferma un continente vitivinicolo unico. Vitigni reliquia come Lucignola e Vitrarolo, insieme a varietà storiche come Corinto Nero e Albanello, rappresentano un patrimonio inestimabile che le aziende stanno recuperando e valorizzando. Questo impegno verso l’autenticità è un elemento distintivo che rende i vini siciliani competitivi sui mercati internazionali.
L’enoturismo: un’esperienza culturale e sensoriale
Per il futuro, l’enoturismo si configura come uno dei pilastri strategici per le aziende associate ad Assovini Sicilia. Oltre l’84% delle cantine ha già implementato servizi dedicati al turismo enoculturale, trasformando vigne e cantine in luoghi di esperienza e narrazione. “La cantina e la vigna non sono solo luoghi di produzione, ma spazi culturali dove si intrecciano la passione per il vino e la scoperta del territorio”, sottolinea Cambria.
Questa visione si rafforza grazie alla partnership con l’associazione “La Sicilia di Ulisse”, che riunisce eccellenze enogastronomiche e dell’ospitalità, creando un connubio perfetto tra alta cucina e vini di qualità. Tony Lo Coco, presidente de “La Sicilia di Ulisse”, ha dichiarato: “L’enoturismo è un ponte tra la passione per il vino e la scoperta del territorio, un modo unico per far conoscere al mondo i profumi e i sapori della Sicilia”.
Una crescita costante e una visione internazionale
Assovini Sicilia conta oggi 101 aziende associate, responsabili di oltre l’80% del valore del vino siciliano imbottigliato. La produzione complessiva nel 2023 ha raggiunto i 47,6 milioni di bottiglie, di cui l’83% rappresenta vini DOC. Questo successo si deve anche alla capacità delle aziende di intercettare le nuove tendenze del mercato, come dimostra l’incremento della produzione di vini spumanti, che ha coinvolto il 55,6% delle cantine.
Uno sguardo al futuro
Il report “Cultivating the Future” non è solo una fotografia del presente, ma una dichiarazione d’intenti. La Sicilia del vino guarda avanti con coraggio, consapevole che il futuro si costruisce unendo tradizione, innovazione e sostenibilità. Attraverso l’impegno di Assovini Sicilia, l’isola si presenta al mondo come un laboratorio di eccellenza, capace di raccontare la sua storia e proiettarsi nel futuro con visione e determinazione.