Innovazione e Sostenibilità: La Sicilia del vino di fronte al cambiamento climatico

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La Sicilia vitivinicola si trova oggi a fronteggiare una delle sfide più complesse della sua storia: il cambiamento climatico. Grazie all’impegno di associazioni come Assovini Sicilia, il Consorzio di Tutela Vini DOC Sicilia e la Fondazione SOStain Sicilia, l’isola sta dimostrando che resilienza, innovazione e sostenibilità possono diventare i pilastri di un futuro sostenibile per l’intero settore.

In occasione dell’Expo Divinazione, organizzata durante il G7 Agricoltura a Siracusa, è stato lanciato un appello alle istituzioni per affrontare urgentemente il problema della carenza idrica, mentre i principali attori del comparto vitivinicolo hanno illustrato le strategie adottate per mitigare gli effetti del climate change.

Le sfide del clima in Sicilia

“La Sicilia del vino ha raccolto la sfida lanciata dal cambiamento climatico,” ha dichiarato Antonio Rallo, presidente del Consorzio di Tutela Vini DOC Sicilia, durante il convegno “Resilienza, ricerca, strategia: la Sicilia governa il cambiamento climatico”. “È necessario – continua Rallo – un intervento deciso delle istituzioni per realizzare opere infrastrutturali che possano contrastare la crisi idrica e salvaguardare il territorio.”

Secondo il Dott. Luigi Pasotti del Servizio Informativo Agrometeorologico Siciliano (SIAS), il clima siciliano ha subito trasformazioni significative negli ultimi anni. Il 2023 ha visto un aumento delle precipitazioni primaverili, che ha favorito malattie fungine come la peronospora, mentre il 2024 ha registrato una grave siccità a partire da gennaio, con temperature elevate che hanno reso necessaria una vendemmia anticipata. “Nel futuro – sottolinea Pasotti – sarà essenziale adottare sistemi per proteggere il terreno e aumentare le riserve idriche, rendendo le coltivazioni più resilienti.”

La risposta del settore vitivinicolo

Di fronte a queste sfide, le cantine siciliane hanno dimostrato una capacità di adattamento straordinaria. Secondo un sondaggio condotto dall’Università di Messina per Assovini Sicilia, oltre l’80% delle aziende ha introdotto nuove tecnologie per migliorare la gestione del vigneto e la vinificazione. Circa il 22% delle aziende partecipa a progetti di sperimentazione, mentre il 20,3% collabora con enti di ricerca per implementare soluzioni innovative.

Mariangela Cambria, presidente di Assovini Sicilia, ha sottolineato l’importanza di queste iniziative: “Le buone pratiche adottate dai produttori siciliani testimoniano che la vitivinicoltura dell’isola guarda al futuro con fiducia, mantenendo alta la qualità della produzione nonostante le difficoltà.”

La Fondazione SOStain e la sostenibilità integrata

Un ruolo cruciale nella transizione verso la sostenibilità è svolto dalla Fondazione SOStain Sicilia, nata nel 2020 su iniziativa di Assovini Sicilia e del Consorzio di Tutela Vini DOC Sicilia. Giuseppe Bursi, vicepresidente della Fondazione, ha spiegato: “Il nostro obiettivo è promuovere una sostenibilità che vada oltre l’agricoltura, coinvolgendo lavoratori, consumatori e comunità locali. Il programma VIVA ci consente di monitorare l’impatto delle attività vitivinicole su acqua, aria e vigneto, spingendo le aziende verso pratiche più virtuose nella gestione delle risorse.”

Biodiversità e ricerca

Il Consorzio di Tutela Vini DOC Sicilia ha investito in tre importanti progetti di ricerca: Bi.Vi.Si., VISTA Lucido e Germoplasma Viticolo. Questi progetti, realizzati in collaborazione con l’IRVO, le università di Palermo e Milano e l’assessorato all’Agricoltura della Sicilia, mirano a valorizzare la biodiversità viticola siciliana e a sviluppare nuove varietà resistenti al cambiamento climatico.

Giuseppe Figlioli, enologo e consigliere del Consorzio, ha illustrato i progressi: “Abbiamo vinificato varietà autoctone come Grillo, Nero D’Avola e Lucido per creare prodotti innovativi e di alta qualità. Inoltre, il progetto Germoplasma ha permesso di conservare materiale genetico fondamentale per il futuro della viticoltura siciliana.”

L’appello alle istituzioni

Nonostante l’impegno del settore privato, Antonio Rallo ha ribadito la necessità di un intervento pubblico: “La carenza idrica richiede investimenti urgenti in infrastrutture come laghetti collinari, la ristrutturazione delle dighe esistenti e un miglioramento della rete di distribuzione dell’acqua. Solo con un sostegno istituzionale adeguato sarà possibile garantire un futuro sostenibile alla vitivinicoltura siciliana.”

Uno sguardo al futuro

La Sicilia del vino dimostra che, attraverso la cooperazione tra ricerca, innovazione e sostenibilità, è possibile trasformare le sfide climatiche in opportunità. L’appello alle istituzioni è chiaro: il settore vitivinicolo può continuare a prosperare solo con il supporto di interventi strutturali e politiche lungimiranti. Grazie alla dedizione dei produttori e alle iniziative in corso, la Sicilia resta un modello di resilienza e visione per il futuro del vino italiano.